Anarchici notturni
I NUOVI SCRITTORI MURALI
ANARCHICI NOTTURNI AD AGROPOLI
Dieci, cento, mille soldati uccisi in territorio straniero. Perché ci sono andati? Per quale scopo: offensivo, di conquista, oppure difensivo contro oltranzisti, FONDAMENTALISTI e terroristi?. Forse questa domanda non se la son posta proprio. Forse sarebbe stato troppo difficile per loro rispondere. Possibile mai che un gruppo di anarchici operanti in una paese vasto come Agropoli, cosmopolita come Agropoli, multietnico e multirazziale come Agropoli, non trovi altro modo per comunicare con la società civile, anche se borghese o inquadrata e politicizzata, come dicono loro, trovi solo spazio comune per comunicare che non imbrattando i muri della cittadina con scritte insulse, demenziali, provocatorie e banali proprio perché ripetute migliaia di volte prima di persone che almeno si erano informati sui motori di ricerca cose fosse l’anarchia, quali i suoi ideali, i suoi fini, i suoi lati positivi. Certamente viviamo in un paese corrotto e pieno di contraddizioni politiche. Siamo pienamente d’accordo che la democrazia non è buona quando e poco e nello stesso tempo non è buona quando è troppo abbondante. Ma volgarizzare un giovane che compie il proprio dovere di militare per difendere la democrazia dei paesi evoluti( anche se troppo evoluti!) ed inneggiare ad un eccidio insulso a favore di una collettività, mentalità e cultura religiosa e politica diversa dalla nostra, di origini cristiane, che rispetta migliaia di “ospiti” lavoratori o meno nel nostro paese, la maggior parte dei quali si è evoluta passando dal burka alla minigonna, bambini e ragazzi che frequentano le nostre scuole, anche con notevole profitto, gente che si è ben inserita nel contesto sociale. Ed allora noi, che non siamo anarchici e crediamo ancora nella politica, da destra a sinistra, con le sue sofferenze e le correnti corruzioni ci chiediamo: abbattiamo tutte le torri gemelle del mondo con migliaia di vittime innocenti? Anarchici o acefali? Intellettuali bacati o balordi? Nell’ambiente intellettuale nel quale operiamo con diecine di amici “moderati”, ma di destra e sinistra, non abbiamo mai sentito parlare di gruppi di anarchici agropolesi per cui, tirando le somme, si tratta, a nostro avviso, di figli di papà balordi, che si alzano a mezzogiorno e la notte vanno girando per il paese non alla ricerca di amore, forse perché non ne sono capaci, ma alla ricerca di odio immotivato, di frasi sconnesse e senza senso, brancolando nel buio intellettuale, storico, patriottico, umano e, lasciatemelo dire, senza sesso e senza amore.
Lorenzo Barone